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ANGELA MERKEL VERSO LE DIMISSIONI Leave a comment
NON E’ SERIO ALIMENTARE EQUIVOCI Leave a comment
A parte il fatto che condivido ciò che scrivi, mi fa talmente ridere il termine “bimbiminkia”, che ribloggo l’articolo. Certo che la Serracchiani fa venire il dubbio che in giro dei bimbiminkia esistano davvero …
Grecia: la vittoria del NO! Un bellissimo articolo di Angela Mauro 4 comments
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Referendum Grecia: l’urlo della vittoria nella sede di Syriza tra Sel, Podemos, Sinn Fein, sinistra Pd e socialisti francesi
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di Angela Mauro
Fonte: Huffington Post
Domenica 05 Luglio 2015
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“La battaglia di Syriza è la nostra battaglia. Se perde Syriza, perdiamo tutti…”. Martina Anderson è una distinta signora irlandese, alta, bionda, europarlamentare dello Sinn Fein. C’è anche lei nel quartier generale di Syriza ad Atene con gli altri scampoli di sinistra di vari paesi europei: da Podemos, a Nichi Vendola e i suoi di Sinistra e libertà, Stefano Fassina e Alfredo D’Attorre del Pd, la sinistra del partito socialista francese, Paolo Ferrero di Rifondazione Comunista, l’europarlamentare portoghese della Sinistra Europea Marisa Matias, Raffaella Bolini che è Arci ma anche coalizione sociale di Maurizio Landini e c’è anche Luciana Castellina. Martina si è portata una bandierina irlandese, le piace esibirla in ogni foto con i “compagni” – qui si chiamano così – europei. E’ la sinistra frastagliata del vecchio continente, riunita ad Atene per tifare “No”, “Oxi”, al referendum indetto da Alexis Tsipras sulla crisi greca. O la va o la spacca.
Di qui passa tutto, inizia o finisce tutto, dicono a dita incrociate, mentre si aggirano per le stanze di questo palazzone a sette piani a piazza Elftheria, piazza della Libertà, manco a dirlo. “Abbiamo una responsabilità, la sentiamo addosso…”, un funzionario di Syriza sorride ma risponde anche preoccupato alle aspettative di Martina. Ma qui al quartier generale del partito del nuovo leader della sinistra Ue – Tsipras che qui non c’è, è al palazzo del governo – l’aria è positiva, mentre si chiudono le urne e alla tv scorrono gli ultimi sondaggi che non erano stati resi noti prima per non influenzare il voto. Tutti danno il ‘no’ alla Troika in vantaggio. Anche la rilevazione effettuata da tutti gli istituti demoscopici greci, tutti insieme d’accordo a dire che i greci votano no.
Siamo ad Atene, ma la sede è spartana. L’aria condizionata fa cilecca, ma nessuno se ne cura in queste stanze con le pareti un po’ bianche e un po’, naturalmente, rosse. Arrivano bibite fresche, noccioline, le squisite mandorle greche e altri generi di conforto. Si sgranocchia e ci si rinfresca come si può, gli occhi attaccati alla tv. Oltre ai sondaggi arrivano anche i primi dati parziali, dalle isole: No. Si sente un urlo di vittoria, in tutte le lingue: è perché in alcune zone il no tocca l’80 per cento. “Incredible!”, dice un francese. Siamo ad Atene e da qui, per come la mettono in tv, Sparta vacilla. La davano schierata sul sì, ma poi si riprende: no anche lì, “abbiamo ripreso Sparta!”, si urla.
Argiris Panagopoulos, esponente di Syriza molto noto in Italia tanto che parla benissimo in italiano, guarda la tv con sguardo compiaciuto. “Significa che la decisione dei falchi europei di andare allo scontro con noi ha ferito nell’orgoglio il nazionalismo greco. Ecco perché il no vince. Quella strategia non ha pagato per loro…”, ci spiega. “Scommettevano sulle scene di panico davanti alle banche chiuse: non è successo. Anche questo ha pagato in favore del no… – continua – E non è stato facile, visto che tutte le tv remavano contro di noi: Syriza non ha alcun media amico…”. E alla ‘odiata tv intanto arrivano anche le prime dichiarazioni del ministro dell’Interno greco, Nikos Voutsis: “Siamo soddisfatti, le operazioni di voto si sono svolte al meglio, pur avendo avuto solo sei giorni per organizzare il referendum…”.
Martina Anderson sorride. “E’ una lezione anche per noi…”, per l’Irlanda, uno di quei paesi piegati dalla Troika che proprio per questo hanno sempre fatto muro contro Tsipras. Non lo Sinn Fein, non Podemos in Spagna che vede rafforzarsi la speranza di vincere le prossime politiche in autunno. E anche gli italiani qui esultano per le vittorie che non hanno in patria. “Renzi venga ad Atene ad imparare due cose fondamentali: L’Europa senza democrazia semplicemente non c’è, la sinistra senza giustizia sociale è solo una bolla di sapone”, ci dice Vendola. “La prima significativa crepa si è aperta nel nuovo muro di Berlino – continua – una vittoria netta di un popolo che ha rifiutato il calvario dell’austerity e di un governo che, unico in Europa, ha saputo tenere la schiena dritta nei confronti delle oligarchie politiche e finanziarie”. E Fassina: “Ha vinto la speranza, è stata sconfitta la paura: grazie al governo Tispras e Syriza si rianima la democrazia europea. Renzi smetta di accordarsi al governo tedesco e si impegni per l’interesse nazionale dell’Italia: chieda ufficialmente di riaprire il negoziato per la Grecia”.
“Questo può essere l’atto rifondativo dell’Europa che riconcilia la democrazia con la partecipazione e il potere di scelta dei popoli”, dice il capogruppo di Sel Arturo Scotto mentre già scalpita per andare a festeggiare in piazza Syntagma. Lo segue la senatrice vendoliana Loredana De Petris: “Risultato straordinario se si pensa alle condizioni in cui si è votato e alla campagna ossessiva di tutti i media…”. D’Attorre è felice e un po’ allibito, lo ammette: “Sono venuto qui per dimostrare da che parte stare ma pensavo che il ricatto delle istituzioni europee avrebbe prevalso.. invece no: commevente”. “IL terrorismo economico della Merkel ha perso – dice Paolo Ferrero – ha vinto la democrazia dei popoli e adesso l’Ue accetti di cambiare piano e politiche uscendo dall’austerità”. E’ ora: Tsipras non passa più per la sede di Syriza, appuntamento in piazza Syntagma. Si va.
La sede è quasi deserta. Tonia Tsitsoviz del comitato centrale di Syriza sospira, esausta e contenta. “Si va in piazza – ci dice – Da quando l’ho vista pienissima di tanti no, Oxi, venerdì scorso, ho capito che avremmo vinto. Eppure, data l’età che ho, ne ho viste di piazze Syntagma piene, ho visto anche la rivolta al Politecnico contro i colonnelli…”. Era il ’73. Ma dopo quarant’anni qui avvertono ancora quello strano sapore di rivalsa che talvolta la storia offre e ripropone, seppure in salse diverse.
Angela Mauro
angela.mauro@huffingtonpost.it
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ASPETTANDO GODOT DALLA GRECIA Leave a comment
“ … qualcosa che ci appartiene e che non vogliamo perdere: la democrazia.” Bellissimo pezzo, concordo con ogni parola. Democrazia, qualcuno non sa nemmeno più il significato di questa parola, la Grecia è stata la culla della democrazia, e “qualcuno”, qui, invece che sbavare e scodinzolare intorno alla Merkel, sarebbe bene che cercasse di capirne il valore. Ribloggo.
La grandezza di Alexis, l’importanza di un referendum, la necessità di un NO Leave a comment
Sì, la sinistra italiana dovrebbe raccogliere davvero questo insegnamento, per essere credibile. Ma esiste ancora una sinistra a livello istituzionale? C’è tanta, tantissima gente con grandi valori, ma intorno a chi potrebbe raccogliersi?
di Nello BALZANO
Avevamo così tanta voglia di liberarci di Berlusconi ed avevamo ragione, che la lettera preparata dall’Europa era un dettaglio.
Si sono presi gioco di noi, della nostra incapacità di costruire una politica credibile, e con la complicità del Presidente Giorgio Napolitano e dei potentati finanziari, hanno costruito un percorso per ridurre ogni conquista sullo stato sociale, colpire i diritti dei lavoratori, di tutti i lavoratori, dall’operaio al ricercatore, dal muratore, al praticante nello studio legale.
Se ci pensiamo bene 20 anni persi a costruire un antiberlusconismo, invece di una forza di sinistra, in grado di proporre politiche serie, 20 anni a sommare partiti e partitini, scioglierli tra loro in un miscuglio dal gusto atroce; oggi siamo messi ancora peggio, perché gli avversari politici sono triplicati, l’onnipresente destra berlusconiana, la demagogia senza proposte dei cinquestestelle, ma ciò che ancor peggio un PD senza un volto, senza una prospettiva…
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Un messaggio di dignità al mondo. La scelta di Alexis Tsipras 1 comment
All’una di questa notte, Alexis Tsipras, ha diramato questo messaggio di cui presentiamo la traduzione in italiano circolante in rete.
E’ per noi la voce più alta e nobile sinora ascoltata in risposta alle folli richieste del Fondo Monetario Internazionale e le Isttuzioni europee. E vogliamo che tutti i nostri lettori ne comprendano il senso. Il senso della libertà e della democrazia. Che rinasce dalla Grecia.
La Redazione
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«Amici greci,
da sei mesi il governo greco combatte una battaglia in condizioni di soffocamento economico senza precedenti, per implementare il mandato che ci avete dato il 25 gennaio.
Il mandato che stavamo negoziando coi nostri partner chiedeva di mettere fine all’austerità e permettere alla prosperità ed alla giustizia sociale di tornare nel nostro paese.
Era un mandato per un accordo sostenibile che rispettasse la democrazia e le regoli comuni europee, per condurre all’uscita finale dalla crisi.
Durante questo periodo di…
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