Archivio per l'etichetta ‘Grecia

TSIPRAS TRADITORE? SIETE CERTI DI POTER GIUDICARE IL PROSSIMO SENZA PRIMA AVER GUARDATO BENE IN CASA NOSTRA?   5 comments

Non avrei voluto ricorrere a frasi bibliche, ma in questo momento è veramente quella più significativa che mi è venuta in mente “è più facile vedere la pagliuzza negli occhi degli altri, che la trave nei nostri”. Sarebbe davvero il caso di guardare in casa “nostra” e cercare di vedere la situazione della Grecia più in lungo nel tempo. Condivido la tua analisi, e sono convinta anch’io, come te, che nel tempo Tsipras porterà la Grecia a stare meglio di noi. Rinnovo la mia stima e la mia fiducia a questo grande uomo e la mia ammirazione per il suo coraggio. Bellissimo pezzo, Cristina, lo ribloggo.

ANGELA MERKEL VERSO LE DIMISSIONI   Leave a comment

Tsipras non è un eroe. E’ un uomo   4 comments

Sì, un uomo, un grande uomo!

Essere Sinistra

Tsipras-Ert-intervista

di Nello BALZANO

Ha saputo rappresentare il suo Paese nel momento del riscatto, lo ha rappresentato nel momento di difficoltà, perché mentre per chiunque al di fuori risulta facile, fare analisi, ipotizzare retroscena, fare processi, lui ha dato una lezione di stile a tutta la politica europea, ha agito con l’umiltà di chi sa che sulle sue spalle grava la vita e la sofferenza di un popolo.
Non sarà stato per niente facile per lui indossare i panni dell’uno contro tutti, con la minaccia del tenere il suo popolo sulla graticola, sicuramente era consapevole delle conseguenze, delle facili critiche, ma è andato avanti.

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Soffia il grecale. Ultimatum a Tsipras. Sono le ultime ore per la barca europea   Leave a comment

Non esiste uno spirito europeo, nessuno muoverà un dito per il popolo greco, nessuno ha capito che oggi la Grecia siamo noi. Questa Europa io non la voglio, che “muoia Sansone con tutti i Filistei”!

Essere Sinistra

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di Luca SOLDI

Il grecale e’ un vento mediterraneo, europeo che soffia da nord-est. Quella da sempre e’ una delle direzioni che viene indicata dalla rosa dei venti. Il vento è così denominato perché dall’isola di Zante, punto di riferimento della rosa dei venti, soffia da nord-est in corrispondenza, appunto, della Grecia. Soffia con particolare frequenza soprattutto sulle regioni del Mediterraneo centrale e su quelle adriatiche. Per Dante, il Grecale era il “vento schiavo”, così come per i veneziani che al di là dal mare avevano la Schiavonia, ossia la costa istro-dalmata.

Un vento che ci è caro in modo particolare e che in queste ore vede le terre e le coste da cui ha origine, oggetto di un duro attacco di chi ha dell’Europa una concezione solo finanziaria. Ragionieristica. Che vuole rendere schiava la popolazione greca.

Un vento che tutti auguriamo spinga in acque sicuro , in porto sicuro…

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CON LE “MINACCE” DI SCHAEUBLE ALLA GRECIA, NON SI PARLA PIU’ DI POLITICA. COLPIRNE UNO PER EDUCARNE 29. FALCHI, COLOMBE ED AVVOLTOI STRINGONO L’EUROPA NELLA MORSA DELLA “PAURA”   Leave a comment

Bellissimo articolo, esaustivo, rispondente ad ogni domanda o dubbio che possano venire in mente, ne condivido ogni parola. Mi complimento e lo ribloggo.

FUORI LA GERMANIA DALL’EURO !   2 comments

Non si può pensare di affamare i popoli e pretendere che restino in silenzio. E’ storico che un popolo affamato alla fine si ribella, resta solo la possibilità di sterminarlo per zittirlo … ma ne abbiamo esperienza nel passato, non se lo ricorda Angela Merkel? Ragioniamo pure per paradossi, chiediamo che la Germania esca dall’Euro … paradossalmente condivido e ribloggo

Pubblicato 11 luglio 2015 da mariannecraven in Politica, Società

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Il discorso di Alexis Tsipras al Parlamento Europeo   5 comments

Mai, in questi ultimi anni passati, tanti a dire il vero, mai un uomo politico ha avuto la capacità di emozionarmi come Alexis Tsipras. Vi ringrazio per aver riportato qui ogni suo discorso. Ribloggo con un piacere enorme.

Essere Sinistra

parliament

Dopo questo discorso di Alexis Tsipras, di oggi 8 luglio 2015, l’Europa non potrà mai più essere quella di prima.

O nascerà sotto nuove forme, oppure non esisterà più.

La redazione

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Onorevoli parlamentari,
è un onore per me parlare in questo vero e proprio tempio della democrazia europea. La ringrazio molto per l’invito, Presidente. Sono onorato di incontrare i rappresentanti eletti dei popoli d’Europa, in un momento critico sia per il mio paese- per la Grecia e per la zona euro- e pure per l’Unione europea nel suo insieme.
Mi trovo in mezzo a voi, a pochi giorni dal forte verdetto del popolo greco, seguito alla nostra decisione di consentirli di esprimere la sua volontà, a decidere direttamente, di adottare una posizione e prendere attivamente parte ai negoziati per quanto riguarda il futuro. A pochi giorni dal forte verdetto, abbiamo rafforzato i nostri sforzi per raggiungere una soluzione socialmente…

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VAROUFAKIS LASCIA. MA LO RIVEDREMO PRESTO.   6 comments

E la Trojka va combattuta, non aiutata. Chapeau a Tsipras, Varoufakis e a tutto il popolo greco. Bel pezzo, sintetico ma molto significativo, lo ribloggo.

Pubblicato 7 luglio 2015 da mariannecraven in Politica, Società

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NO ALL’AUSTERITY. L’INTRANSIGENZA E LA FINANZA SI FACCIANO DA PARTE, PASSA LA DEMOCRAZIA   2 comments

No, nemmeno io voglio un’ Europa così. Bellissimo articolo, emozionante. Lo ribloggo.

Grecia: la vittoria del NO! Un bellissimo articolo di Angela Mauro   4 comments

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Referendum Grecia: l’urlo della vittoria nella sede di Syriza tra Sel, Podemos, Sinn Fein, sinistra Pd e socialisti francesi

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di Angela Mauro
Fonte: Huffington Post
Domenica 05 Luglio 2015
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“La battaglia di Syriza è la nostra battaglia. Se perde Syriza, perdiamo tutti…”. Martina Anderson è una distinta signora irlandese, alta, bionda, europarlamentare dello Sinn Fein. C’è anche lei nel quartier generale di Syriza ad Atene con gli altri scampoli di sinistra di vari paesi europei: da Podemos, a Nichi Vendola e i suoi di Sinistra e libertà, Stefano Fassina e Alfredo D’Attorre del Pd, la sinistra del partito socialista francese, Paolo Ferrero di Rifondazione Comunista, l’europarlamentare portoghese della Sinistra Europea Marisa Matias, Raffaella Bolini che è Arci ma anche coalizione sociale di Maurizio Landini e c’è anche Luciana Castellina. Martina si è portata una bandierina irlandese, le piace esibirla in ogni foto con i “compagni” – qui si chiamano così – europei. E’ la sinistra frastagliata del vecchio continente, riunita ad Atene per tifare “No”, “Oxi”, al referendum indetto da Alexis Tsipras sulla crisi greca. O la va o la spacca.

Di qui passa tutto, inizia o finisce tutto, dicono a dita incrociate, mentre si aggirano per le stanze di questo palazzone a sette piani a piazza Elftheria, piazza della Libertà, manco a dirlo. “Abbiamo una responsabilità, la sentiamo addosso…”, un funzionario di Syriza sorride ma risponde anche preoccupato alle aspettative di Martina. Ma qui al quartier generale del partito del nuovo leader della sinistra Ue – Tsipras che qui non c’è, è al palazzo del governo – l’aria è positiva, mentre si chiudono le urne e alla tv scorrono gli ultimi sondaggi che non erano stati resi noti prima per non influenzare il voto. Tutti danno il ‘no’ alla Troika in vantaggio. Anche la rilevazione effettuata da tutti gli istituti demoscopici greci, tutti insieme d’accordo a dire che i greci votano no.

Siamo ad Atene, ma la sede è spartana. L’aria condizionata fa cilecca, ma nessuno se ne cura in queste stanze con le pareti un po’ bianche e un po’, naturalmente, rosse. Arrivano bibite fresche, noccioline, le squisite mandorle greche e altri generi di conforto. Si sgranocchia e ci si rinfresca come si può, gli occhi attaccati alla tv. Oltre ai sondaggi arrivano anche i primi dati parziali, dalle isole: No. Si sente un urlo di vittoria, in tutte le lingue: è perché in alcune zone il no tocca l’80 per cento. “Incredible!”, dice un francese. Siamo ad Atene e da qui, per come la mettono in tv, Sparta vacilla. La davano schierata sul sì, ma poi si riprende: no anche lì, “abbiamo ripreso Sparta!”, si urla.

Argiris Panagopoulos, esponente di Syriza molto noto in Italia tanto che parla benissimo in italiano, guarda la tv con sguardo compiaciuto. “Significa che la decisione dei falchi europei di andare allo scontro con noi ha ferito nell’orgoglio il nazionalismo greco. Ecco perché il no vince. Quella strategia non ha pagato per loro…”, ci spiega. “Scommettevano sulle scene di panico davanti alle banche chiuse: non è successo. Anche questo ha pagato in favore del no… – continua – E non è stato facile, visto che tutte le tv remavano contro di noi: Syriza non ha alcun media amico…”. E alla ‘odiata tv intanto arrivano anche le prime dichiarazioni del ministro dell’Interno greco, Nikos Voutsis: “Siamo soddisfatti, le operazioni di voto si sono svolte al meglio, pur avendo avuto solo sei giorni per organizzare il referendum…”.

Martina Anderson sorride. “E’ una lezione anche per noi…”, per l’Irlanda, uno di quei paesi piegati dalla Troika che proprio per questo hanno sempre fatto muro contro Tsipras. Non lo Sinn Fein, non Podemos in Spagna che vede rafforzarsi la speranza di vincere le prossime politiche in autunno. E anche gli italiani qui esultano per le vittorie che non hanno in patria. “Renzi venga ad Atene ad imparare due cose fondamentali: L’Europa senza democrazia semplicemente non c’è, la sinistra senza giustizia sociale è solo una bolla di sapone”, ci dice Vendola. “La prima significativa crepa si è aperta nel nuovo muro di Berlino – continua – una vittoria netta di un popolo che ha rifiutato il calvario dell’austerity e di un governo che, unico in Europa, ha saputo tenere la schiena dritta nei confronti delle oligarchie politiche e finanziarie”. E Fassina: “Ha vinto la speranza, è stata sconfitta la paura: grazie al governo Tispras e Syriza si rianima la democrazia europea. Renzi smetta di accordarsi al governo tedesco e si impegni per l’interesse nazionale dell’Italia: chieda ufficialmente di riaprire il negoziato per la Grecia”.

“Questo può essere l’atto rifondativo dell’Europa che riconcilia la democrazia con la partecipazione e il potere di scelta dei popoli”, dice il capogruppo di Sel Arturo Scotto mentre già scalpita per andare a festeggiare in piazza Syntagma. Lo segue la senatrice vendoliana Loredana De Petris: “Risultato straordinario se si pensa alle condizioni in cui si è votato e alla campagna ossessiva di tutti i media…”. D’Attorre è felice e un po’ allibito, lo ammette: “Sono venuto qui per dimostrare da che parte stare ma pensavo che il ricatto delle istituzioni europee avrebbe prevalso.. invece no: commevente”. “IL terrorismo economico della Merkel ha perso – dice Paolo Ferrero – ha vinto la democrazia dei popoli e adesso l’Ue accetti di cambiare piano e politiche uscendo dall’austerità”. E’ ora: Tsipras non passa più per la sede di Syriza, appuntamento in piazza Syntagma. Si va.

La sede è quasi deserta. Tonia Tsitsoviz del comitato centrale di Syriza sospira, esausta e contenta. “Si va in piazza – ci dice – Da quando l’ho vista pienissima di tanti no, Oxi, venerdì scorso, ho capito che avremmo vinto. Eppure, data l’età che ho, ne ho viste di piazze Syntagma piene, ho visto anche la rivolta al Politecnico contro i colonnelli…”. Era il ’73. Ma dopo quarant’anni qui avvertono ancora quello strano sapore di rivalsa che talvolta la storia offre e ripropone, seppure in salse diverse.

Angela Mauro
angela.mauro@huffingtonpost.it
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