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Natale nell’aria … anche se non vuoi arriva   52 comments

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Ritorna Natale

da Filastrocche.it

Ritorna Natale col mondo in subbuglio
si sogna la pace, ma è tutto un imbroglio!
Si spendon miliardi per fare processi
e vanno in galera i più buoni e i più fessi.
Si cerca la neve sui monti a sciare,
si scorda chi soffre e non ha da mangiare.
Si spendon fortune per assurdi doni
e l’albero è pieno di dolci e zamponi.
Là nella capanna si attende l’evento,
già l’ora è vicina al grande momento.
Tra l’asino e il bue, che strano destino,
invece del Bimbo c’è un bel tortellino!
Miracol di fede o dell’abbondanza?
Chi pensa a Gesù? Riempiamo la panza!

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Se il denaro non dà la felicità, figuriamoci la miseria.

Woody Allen

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Fonte: http://www.filastrocche.it/nostalgici/natale/ritorna.htm

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E questa notte … musica!   48 comments

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Ho passato la serata ad ascoltare canzoni, ho guardato una serie di video di vecchi concerti, di cantautori che mi sono rimasti nel cuore, forse perché legati a tempi felici della mia vita, quando stavo bene e i concerti li seguivo dal vivo.

Mi manca quell’atmosfera, il pubblico che canta insieme al protagonista, che balla sotto al palcoscenico, le luci che disegnano magicamente il percorso dello spettacolo, il dietro le quinte a fine concerto, dove ho avuto la possibilità di conoscere numerosi artisti.

Tra tutti ho sempre preferito i cantautori, perché le parole per me hanno un grande significato e, quindi, ho sempre seguito di più la musica italiana perché il testo mi arrivava direttamente, senza dover pensare ad una traduzione che per quanto mi riguarda non è così simultanea! Anche se posso affermare che il più bel concerto che io abbia mai visto è stato quello di Rod Stewart in Arena a Verona parecchi anni fa, perfetto in ogni suo aspetto, non ultimo quello tecnico.

Magari è solo il fatto che gran parte della mia generazione, e non aspettatevi che vi dica la mia età, ha amato di più i cantautori, perché legati ad un contesto sociale, perché parlavano di argomenti e problematiche che rispecchiavano il momento che si viveva. Perché allora tutto era in fermento, perché avevamo l’idea di poter cambiare il mondo; non ci siamo riusciti, ma abbiamo vissuto intensamente.

L’amore per il mondo dello spettacolo non mi ha mai abbandonato, la passione per il palcoscenico è sempre viva dentro di me, la musica, la danza, il teatro sono stati miei compagni di vita, ora come spettatore, ora come protagonista, normale che io ne abbia un po’ nostalgia, no?

Ma è una nostalgia dolce, priva di rimpianti o malinconia, sono felice dei ricordi, perché mi sento ricca nel poterli avere; la ricchezza sta nell’aver vissuto e goduto di cose belle, non nell’aver posseduto cose materiali. Che me ne farei adesso?

Questa sensazione di felicità vale più di ogni altra cosa.
Chi può affermare di aver avuto cinque minuti almeno di felicità vera nella passata serata?

Perciò, sostenuta da questa spinta che, in un eccesso di lievitazione corporea, mi eleva al cielo, per la buonanotte, ho scelto Elisa; questa versione di “Hallelujah” mi piace molto e trovo che sia davvero intensa. Un bell’omaggio a Leonard Cohen … giusto per vanificare tutto quello che ho detto fin qui sulla mia preferenza per i cantautori italiani! Sto scherzando, ovviamente, non vanifico nulla, ho amato molto Cohen … anche se canadese! 😀  😀  😀

Buona notte, amici miei cari, io ho qualche “doloretto” che mi impedisce di dormire, ma voi fate un sonno dolce e sereno, popolato da sogni fantastici, che possiate ricordare con piacere al risveglio.
Io aspetto l’omino del sonno, so che arriverà a spargere la sua polverina magica anche qui prima o poi! Un abbraccio a tutti. ❤ ❤ ❤

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Una favola di Natale …   9 comments

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Fantasia di Natale

Era la vigilia di Natale. Nella vecchia casa si erano riuniti i parenti e gli amici più intimi per celebrare tutti insieme la festa più bella dell’anno. C’erano la vecchia nonna, la mamma, i due gemelli, Maria, la sorella maggiore, il parroco, un giovane dottore e persino i due cani. Per ultimo giunse il vecchio maestro con la sua solita aria svanita ed il cappotto logoro. Ma era sempre così allegro, gioioso e buono che tutti gli volevano bene. ” Cosa avete portato?” gli chiesero i gemelli correndogli incontro. Il maestro, pur non avendo nulla, dava sempre l’impressione di avere tutto, proprio come un mago. ” Ho qualcosa che farà piacere a tutti!” rispose e, prese dalla tasca del cappotto una scatola da cui estrasse una polvere. Il maestro mise la polvere sul ceppo del camino ed il fumo si diffuse per tutta la stanza. Allora la scena cambiò per ognuno. Tim, uno dei gemelli, si ritrovò a cavallo di un superbo destriero bianco. In mano teneva una spada scintillante e cavalcava terre lontane e sconosciute.

Tom, il fratello, si ritrovò su una nave che solcava l’oceano e lui ne era il valido capitano. Maria si ritrovò vestita con il più bell’abito da sposa che avesse mai sognato e il dottore invece si vide passeggiare per strada accanto alla sua adorata sposa, Maria e con loro vi era un tenero bambino dai riccioli color ebano. Il parroco per un attimo non scorse nulla ma il fumo lentamente si diradò e allora poté scorgere la città di Betlemme e udire mille campane suonare a festa. Nel cielo splendeva la stella cometa ed il parroco sentì il cuore colmarsi di gioia. La nonna invece vide una fanciulla seduta sopra ad un cuscino di velluto. Guardò meglio e vide sé stessa, bella e giovane, avvolta nell’abito da sposa che le aveva confezionato la sua mamma. Infine la mamma si ritrovò tra le mani metri e metri di broccato d’oro e non finiva più di misurare il tessuto pensando all’abito elegante che avrebbe potuto confezionarsi. Anche i cani ebbero la loro visione e mugolarono felici scodinzolando allegramente. A mezzanotte in punto le campane della chiesa suonarono. Allora il maestro spazzò via il fumo e l’aria tornò nitida e chiara. Tutti si risvegliarono in tempo per mangiare il budino e bere lo spumante. Il sogno magico era svanito, ma nel cuore di ognuno regnava un vago sentimento di pace e felicità.

Fonte: ilpaesedeibambinichesorridono.it

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Pubblicato 26 dicembre 2015 da mariannecraven in Favole, Racconti

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Natale tutto l’anno   Leave a comment

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Natale

Henry Van Dyke

Siete disposti a dimenticare quel che avete fatto per gli Altri
e a ricordare quel che gli altri hanno fatto per Voi?
A ignorare quel che il mondo vi deve
e a pensare a ciò che voi dovete al mondo?

A mettere i vostri diritti in fondo al quadro,
i vostri doveri nel mezzo
e la possibilità di fare un po’ di più del vostro
dovere in primo piano?

Ad accorgervi che i vostri simili esistono come voi,
e a cercare di guardare dietro i volti per vedere il cuore ?
A capire che probabilmente la sola ragione
della vostra esistenza non è
ciò che voi avrete dalla Vita,
ma ciò che darete alla Vita?

A non lamentarvi per come va l’universo
e a cercare intorno a voi
un luogo in cui potrete seminare
qualche granello di Felicità?
Siete disposti a fare queste cose
sia pure per un giorno solo?

 Allora per voi Natale durerà per tutto l’anno.

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Pubblicato 19 dicembre 2015 da mariannecraven in Poesia

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Chiuso per tristezza, sgomento e amarezza …   12 comments

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La tristezza è un’ emozione contraria alla gioia e alla felicità  ma del tutto naturale:  essa può essere provata durante la vita di tutti i giorni, oppure a causa di un evento particolarmente drammatico, come una perdita o un lutto.

La tristezza, da sempre dipinta come un’emozione spiacevole di cui liberarsi, è invece parte della condizione umana ed è funzionale per godere della felicità e per un corretto sviluppo emotivo.

La tristezza conduce ad una più profonda introspezione funzionale a guardarsi dentro e fare il punto su di sé, per poi andare avanti.

Non ci si deve vergognare di manifestare la propria tristezza. Reprimere questo stato emotivo comporta solo disagio, rabbia, frustrazione e non fa altro che alimentare il proprio malessere.

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“Non sono una macchina da guerra,
io ho un cuore, un’anima, dei sentimenti e non ho un tasto off-on”

(Delia Viscusi)

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