Archivio per la categoria ‘Filastrocche’
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Filastrocca di Primavera
Gianni Rodari
Filastrocca di primavera
più lungo è il giorno,
più dolce la sera.
Domani forse tra l’erbetta
spunterà la prima violetta.
Oh prima viola fresca e nuova
beato il primo che ti trova,
il tuo profumo gli dirà,
la primavera è giunta, è qua.
Gli altri signori non lo sanno
e ancora in inverno si crederanno:
magari persone di riguardo,
ma il loro calendario va in ritardo.
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Lo sbaglio del gallo
Angiolo Silvio Novaro
Alla casetta ove posava un gallo
picchiò la luna uscita fuor dal mare.
Vedendo l’aria empirsi di corallo,
si scosse il gallo, e si buttò a cantare:
“Chicchirichì, il sole è qui!”.
Tanto cantò che udirono le stelle
e risero fra lor del grosso abbaglio;
ma un vecchio asino aperse le mascelle
e protestò con un solenne raglio.


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Il giornale dei gatti
di Gianni Rodari
I gatti hanno un giornale
con tutte le novità
e sull’ultima pagina
la “Piccola pubblicità”.
“Cercasi casa comoda
con poltrone fuori moda:
non si accettano bambini
perché tirano la coda.”
“Cerco vecchia signora
a scopo compagnia.
Precisare referenze
e conto in macelleria.”
“Premiato cacciatore
cerca impiego in granaio.”
“Vegetariano, scapolo,
cerca ricco lattaio.”
I gatti senza casa
la domenica dopo pranzo
leggono questi avvisi
più belli di un romanzo:
per un’oretta o due
sognano ad occhi aperti,
poi vanno a prepararsi
ai notturni concerti.
da “Filastrocche in cielo e in terra”
Einaudi 1997
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L’omino del sonno
L’ omino del sonno
Ha un lume sul cuore,
ma fioco fioco,
Appena un chiarore.
L’ omino del sonno
Ha scarpe di panno,
Quando cammina
Rumore non fanno.
L’ omino del sonno
Ha in testa un berretto,
Di lana calda,
Per stare a letto.
L’ omino del sonno
Va in giro in vestaglia,
Tutta rossa,
Fatta a maglia.
L’ omino del sonno
Ha in mano un sacchetto
Con due cordelle
Legato stretto.
Dentro il sacchetto
Ha una polverina
Che non si vede, leggera, fina
Butta la polvere lesto l’omino:
Già dorme il bimbo, lui spegne il lumino.
M.Martini, L’ omino delle filastrocche, AMZ
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L’Omino del sonno è un personaggio mitico del folklore del Nord Europa che porta sogni felici cospargendo di sabbia magica gli occhi dei bambini mentre stanno dormendo. Tradizionalmente è un personaggio di molte storie per bambini. Si dice che cosparga sabbia o polvere sugli occhi dei bambini di notte per portare loro sogni e sonno. Da qui deriva il suo nome in lingua inglese, Sandman (Sand=sabbia, man=uomo).
La fiaba folkloristica di Hans Christian Andersen del 1841 Ole Lukøje parla dell’Omino del sonno, chiamato Ole Lukøje, riferendosi ai sogni dati ad un giovane ragazzo in una settimana attraverso la sua polvere magica.
Nel folklore rumeno c’è un personaggio simile chiamato Moș Ene (“Ene L’Anziano”).
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I tre Re Magi
Fonte: filastrocche.it
Un’altra tradizione del Natale è costituita dal lungo cammino e dall’arrivo dei Re Magi alla nascita di Gesù. In realtà i Re Magi non erano re, ma sacerdoti che, alla corte di Babilonia, studiavano il cielo e le stelle al fine di predire e di trarre presagi. Secondo quanto riportato dal Vangelo apocrifo armeno i magi erano Gasparre, Melchiorre e Baldassarre. Nel V secolo fu S. Leone a decidere che i magi fossero in tre, in quanto con questo numero potevano lasciar spazio a diverse libere interpretazioni simboliche. I magi rappresentavano le tre razze umane, la semita, la giapetica e la camitica. Melchiorre rappresentava l’Asia, Baldassarre l’Africa e Gasparre l’Europa. Erano inoltre il simbolo del dono portato al Signore da tre parti del mondo. Anche le loro diverse età rappresentavano i diversi periodi della vita dell’uomo; la giovinezza, la maturità e la vecchiaia. I doni portati al Signore erano un simbolo di perfezione: l’oro rappresentava la regalità, ed era un dono riservato ai re; l’incenso rappresentava la divinità, il soprannaturale; la mirra rappresentava l’umanità, l’essere uomo, era la sostanza utilizzata per cospargere i corpi prima della sepoltura.
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I cammelli dell’Epifania
Epifania, nell’aria quieta
guizza la coda d’una cometa
ferma all’ingresso d’una capanna
dove dolcissima canta una mamma.
Canta una mamma, lunghi ha i capelli,
immensi gli occhi tranquilli e belli,
lunghi capelli come di seta,
come la coda della cometa.
E tre cammelli, lungo la via
giungono proprio all’Epifania.
Tre re, tre magi portan con loro
in dono: mirra, incenso e oro.
Incenso mirra e una coppa d’oro
per un minuscolo, grande tesoro.
Anche se lunga, dolce è la via
ai tre cammelli dell’Epifania.
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Buon compleanno
di Corinne Albaut
Ecco oggi
tutti presenti,
di star con te siamo contenti.
Musica, dolci
panna montata
per festeggiare questa giornata.
Tamburi, pifferi,
campanelli
per augurarti gli anni più belli.
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Buon Compleanno, Gio!
Che questa per te sia una giornata fantastica!
Ecco in regalo un bellissimo “bastoncino”!
Auguri, auguri, auguri!
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Gennaio
di Roberto Piumini
Gennaio è un mese
freddo e scortese
porta una sciarpa
di neve e di fango,
non suona l’arpa
non balla il tango
batte fra i denti
la pipa spenta,
grida lamenti
poi s’addormenta.





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L’omino di neve
di Gianni Rodari
L’omino di neve, guardate che caso,
non ha più naso
e ha solo un orecchio:
in un giorno di sole
è diventato vecchio!
Chi gli ha rubato un piede?
è stato il gatto,
bestia senza tatto.
Per un chicco di grano
una gallina
gli becca una mano.
Infine, per far festa,
i bambini
gli tagliano la testa.
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