Archivio per giugno 2018

“Sono un po’ stanchino. Credo che tornerò a casa ora.”   135 comments

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“Sono come un campo di grano,
prezioso oro di spighe,
rosso acre di papaveri,
intenso blu di fiordalisi.
Bianco aroma di camomilla,
profumo giallo di senape selvatica.
Oggi esplodo di colori.”

Marianne Craven

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Eccomi!, come un ciclo che si ripete, un giro vizioso, un gatto che si morde la coda.

Sono tornata!, voglio dire che sono tornata a casa ieri.

Già, ma da dove? Non vi avevo detto che sarei partita.

Partita … diciamo che ho dovuto intraprendere un viaggetto urgente in Ospedale, non respiravo più e, credetemi, la sensazione di soffocare è davvero terribile, così mi sono fatta un paio di settimane in Pneumologia appiccicata all’ossigeno giorno e notte, bombe di antibiotico e cortisone e, tanto per non farmi mancare nulla, mi sono anche fatta riscontrare un serio problema al cuore, lì non avevo ancora alcuna patologia e non avendone già abbastanza delle altre, mi è sembrato giusto che anche il mio cuoricino venisse coinvolto.

Non crederete che io abbia ceduto, vero? Ma proprio no!

Sarei falsa se dicessi che non mi sono mai demoralizzata, soprattutto i primi giorni il mio morale era a terra come il fisico, ma poi, pian piano, ho pensato che dovevo continuare a combattere, nonostante la stanchezza, i nuovi problemi e l’acutizzazione di quelli vecchi.

Ho combattuto. Ho seguito per bene tutta la terapia che mi davano e quello che mi dicevano di fare.

Ho contestato alcune cose, per la verità, ma non è male contestare se non si è convinti di qualcosa, anzi, farlo con consapevolezza ti tiene lucido, presente e, alla fine, più collaborativo di chi subisce passivamente qualsiasi cosa!

Una studentessa di “Scienze Infermieristiche” di origine nigeriana mi ha detto l’altro ieri che ho una personalità dirompente, che è stato un piacere conoscermi. Un’altra di origine marocchina, ieri è venuta a salutarmi e mi ha detto “sono contenta che lei stia meglio e che vada a casa, ma è una persona di cui noi allieve sentiremo la mancanza”.

Ohi, ragazzi, che soddisfazioni, il Cappellano ieri mattina ha dato una benedizione alla mia compagna di stanza e a me e ci ha detto “siate sempre così gioiose”. E non sbaglia, si combatte meglio col sorriso che col pianto. Si respira anche meglio!

Oppure è merito dell’ossigeno? Diciamo l’insieme delle due cose.

La spirometria fatta tre giorni fa non era proprio male. Così, l’altro ieri mi hanno staccato dall’ossigeno e tutto sommato la notte la saturazione è stata abbastanza buona, ieri mattina la TAC non ha rilevato lesioni di alcun tipo, così … sorpresa!, nel pomeriggio mi hanno dimesso.

La notte scorsa, per la prima volta, sono riuscita a dormire e riposare bene, casa dolce casa!

Casetta mia, con le mie micie, il mio PC, il mio nuovo tablet, che ho avuto in regalo finché ero in Ospedale e che non so bene come far funzionare, ma sono sicura che imparerò presto, non ho tempo da perdere, perdindirindina!, devo recuperare molti istanti di vita, mi sono riposata un po’ troppo in questi mesi … ma ero un po’ stanchina. Credo che tornerò ora, così come ieri sono tornata a casa.

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