“Chi va a puttane è una montagna di merda…”   21 comments

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PRETTY WOMAN E’ SOLO UNA FAVOLA

luca-billi   di Luca Billi

Stamattina nella cronaca locale di Piacenza ha avuto una certa eco la notizia dell’arresto di alcune persone per sfruttamento della prostituzione, a causa del fatto che tra le ragazze costrette a prostituirsi ce n’è una da poco diventata madre: quella ragazza ha dovuto “lavorare” fino all’ottavo mese e sette giorni dopo aver partorito. Naturalmente sono contento che le forze dell’ordine abbiano arrestato quei delinquenti, ma mi chiedo cosa dovremmo fare agli uomini che hanno fatto sesso con quella ragazza? Non possono non essersi resi conto che era incinta, a otto mesi devono aver capito, ma non è importato loro nulla, anzi forse quella situazione li ha eccitati ancora di più.

La tratta degli esseri umani è, dopo il commercio illegale di droga e di armi, la terza voce del “fatturato” della grande criminalità internazionale. E quindi bisogna necessariamente lavorare sulla repressione del crimine. Eppure lo spaccio di droga è considerato un allarme sociale, perché tanti ragazzi sono vittime di questo mercato, mentre non c’è lo stesso allarme contro la prostituzione, forse perché i padri di quegli stessi ragazzi ne sono clienti soddisfatti. Un drogato è una persona a cui non affideremmo sicuramente i nostri risparmi, mentre non ci importa che il direttore della nostra banca vada regolarmente a puttane. Un drogato è una persona a cui non affideremmo la nostra salute, mentre non ci importa che il primario che ci ha in cura vada regolarmente a puttane. Un drogato è una persona a cui non affideremmo l’educazione dei nostri figli, mentre non ci importa che il loro professore vada regolarmente a puttane. Non ci importa neppure che i nostri politici vadano regolarmente a puttane. Forse perché anche noi andiamo regolarmente a puttane. E quindi siamo solidali, e complici.

Ormai parecchi anni fa Peppino Impastato, per combattere non tanto la mafia, quanto l’atteggiamento di complice acquiescenza dei suoi concittadini verso le persone che aderivano alle cosche, urlava: “la mafia è una montagna di merda”. Il suo grido scosse le coscienze di molti giovani, perché finalmente qualcuno diceva qualcosa che nessuno fino ad allora aveva avuto il coraggio di dire. Ecco io credo che noi dovremo cominciare a dire che chi va a puttane è una montagna di merda, o se preferite che i maschi che vanno a puttane sono pezzi di merda. Credo possiate sbizzarrirvi negli insulti: la nostra lingua lo permette.

Poi dovremo finalmente insegnare ai nostri figli, maschi – purtroppo il problema sta lì, perché sono i maschi che vanno a puttane – a vivere meglio, con maggiore consapevolezza, la propria sessualità, ovviamente nel rapporto con le altre persone. Perché è anche in questa debolezza, in questa mancanza di educazione, che si crea il bisogno di andare a puttane. In questa idea perversa che tutto si può comprare. Ma prima dobbiamo dire che andare a puttane fa schifo e che chi ci va fa schifo.

Giovedì, 23 febbraio 2017

Fonte: https://alganews.wordpress.com/2017/02/23/pretty-woman-e-sola-una-favola/

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stella_barra

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21 risposte a ““Chi va a puttane è una montagna di merda…”

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  1. Storie tristissime di donne, segnate da una vita infelice e di cinici uomini sfruttori d’esistenze altrui….
    Buon fine settimana carissima Marianne, silvia

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    silviadeangelis40d
  2. Una piaga che sarà difficilissimo estirpare…purtroppo…

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    • Purtroppo penso che sarà quasi impossibile, però questo articolo mi è piaciuto così tanto, soprattutto perché scritto da un uomo, che mi dà un senso liberatorio poter affermare come l’autore “chi va a puttane fa schifo ed è un gran pezzo di merda”! 😈

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      • sostanzialmente sono in pieno accordo con quella frase ma mi sembrano doverosi alcuni distinguo. Se parliamo di racket, sfruttamento, minorenni, donne incinta “costrette” e sfruttate per questi fini allora potrei anche essere più cattivo dell’autore dell’articolo, andrebbero fatti fuori. Ma ci sono un sacco di ragazze e ragazzine che lo fanno per scelta (e profitto) personale ed in totale libertà (in Italia ne sappiamo bene qualcosa…) ed allora la cosa cambia completamente, non trovi?

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        • No, non trovo per niente, perché questo significa che abbiamo insegnato ai nostri figli a vendere e a comprare tutto, anche il corpo. E’ proprio di questo che parla Billi nel suo pezzo. Di una società che vive pensando che il denaro sia tutto e possa comprare tutto.

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          • Il principio è certamente condannabile sempre e comunque, dico solo che ci sono diversi gradi di censura. Tutto qui.

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            • No, non sono d’accordo, è il fatto in sé che è censurabile in qualsiasi maniera avvenga.

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              • Posso capire il tuo punto di vista ma non lo condivido nella sua estremizzazione più assoluta perchè c’è una bella differenza tra scelta libera e coercizione violenta. La colpa ha diversi gradi e questo è il principio base di tutte le leggi…

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                • Rispetto il tuo punto di vista, ma io non la ritengo scelta libera, ma espressione di grandi errori di educazione imputabili alla famiglia, alla società, a diverse cause. Resta il fatto che abbiamo sbagliato tutto, tutti quanti. Abbiamo creato un bisogno, abbiamo creato la richiesta e di conseguenza si è formata l’offerta. Il resto è solo giustificazione. Ma ad ognuno il proprio pensiero, ovviamente!

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                  • Abbiamo sbagliato e continuiamo a sbagliare. Però non si può andare a ricercare certe cause troppo indietro. Il bisogno non lo si elimina da un giorno all’altro. Allora eliminiamo la TV, la moda, la chiesa e tutto ciò che appesta questa società con le sue idee malate…credo che sia un’impresa impossibile….

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                    • Cominciamo ad educare diversamente i nostri figli, se non lo facciamo non cambierà mai niente! Cominciamo a dire loro che andare a puttane fa schifo e che chi ci va fa schifo! Cominciamo a non andare a puttane! 😡 Punto! Ciao, buon pomeriggio. 😀

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  3. difficile cambiare il corso delle cose purtroppo…

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  4. Vivi un radioso mese di marzo, carissima,silvia

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    silviadeangelis40d
  5. Ciao Marianne, arrivo un po’ tardi a questo post… certo se non ci fossero uomini disposti a pagare (ma anche qualche donna perché anche la prostituzione maschile è fiorente… ) non ci sarebbero prostitute. Ma dato che, per tanti motivi e non solo una “perversione”, ma spesso per incapacità di avere altre relazioni col sesso opposto, o semplicemente col proprio corpo, temo che gente disposta a pagare ci sarà sempre, capisco anche la posizione di quelle prostitute che si gestiscono in proprio e fanno il mestiere come se fosse un altro… io credo che sarebbe meglio pensare ad una forma di tutela e di regolamentazione che permettesse a queste donne di lavorare in modo “protetto” piuttosto che sottostare a ricatti o rischiare le penne. Poi sicuramente tanta educazione sia alla sessualità che alla affettività… che forse ce n’è più bisogno ora in quest’epoca tecnologica che qualche anno o decennio fa, quando ci si parlava di più… sono andato fuori tema? Spero di no… Ciao buona serata!

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  6. Il problema è l’ossessione che questa società ha riguardo al sesso. Qualche tempo fa leggevo un forum in cui ragazzi di 16-20 anni si consigliavano le prostitute “perché le ragazze non mi guardano e se non perdo la verginità prima dei 25 anni mi sparo, nella vita conta solo questo”. Alcuni di questi passavano giornate a ordinare illegalmente strani materiali dall’estero, per iniettarseli sotto pelle e ingrossare la mascella in modo da “abbordare” più facilmente. Insomma, al di là di una necessità fisica secondo me c’è proprio una ossessione per voler essere uguali agli altri, un sentirsi inferiori, un vivere di paragoni. Poi si ripresentavano alcuni giorni dopo contenti di essere andati a prostitute e rimpiangendo il non esserci andati prima. Evidentemente la società attuale vive sui complessi di inferiorità: “se non hai questo, se non hai quello, se non fai sesso, se…” . Pochissimi son riusciti a capire che la soluzione a tutto è trovare un equilibrio personale che non si fa minimamente intaccare da questi confronti: ed essendo immuni da tutto questo, si vivrà una vita realmente nelle proprie mani, e non una vita-fotocopia e zerbino di quelle altrui.

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    • Concordo totalmente con le tue parole. Mi resta l’amaro in bocca perché forse abbiamo sbagliato noi, non abbiamo saputo trasmettere ai nostri figli valori che sono alla base della vita per poterla vivere con equilibrio e la serenità data da scelte consapevoli. Questi figli mi sembrano solo figli della TV, di messaggi sbagliati, sanno tutto (anche qui ho dei dubbi), ma non maturano mai, forse perché non hanno gli strumenti per farlo e spesso gli adulti, le famiglie, la scuola non glieli forniscono appropriatamente. Grazie per il tuo bellissimo commento e per la scelta di seguire il mio blog, appena posso passerò sicuramente a conoscere il tuo. Buon pomeriggio. 😀

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