Archivio per 6 gennaio 2016

La Festa è finita … tutti a nanna!   3 comments

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L’omino del sonno

L’ omino del sonno
Ha un lume sul cuore,
ma fioco fioco,
Appena un chiarore.
L’ omino del sonno
Ha scarpe di panno,
Quando cammina
Rumore non fanno.
L’ omino del sonno
Ha in testa un berretto,
Di lana calda,
Per stare a letto.
L’ omino del sonno
Va in giro in vestaglia,
Tutta rossa,
Fatta a maglia.
L’ omino del sonno
Ha in mano un sacchetto
Con due cordelle
Legato stretto.
Dentro il sacchetto
Ha una polverina
Che non si vede, leggera, fina
Butta la polvere lesto l’omino:
Già dorme il bimbo, lui spegne il lumino.

M.Martini, L’ omino delle filastrocche, AMZ

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L’Omino del sonno è un personaggio mitico del folklore del Nord Europa che porta sogni felici cospargendo di sabbia magica gli occhi dei bambini mentre stanno dormendo. Tradizionalmente è un personaggio di molte storie per bambini. Si dice che cosparga sabbia o polvere sugli occhi dei bambini di notte per portare loro sogni e sonno. Da qui deriva il suo nome in lingua inglese, Sandman (Sand=sabbia, man=uomo).

La fiaba folkloristica di Hans Christian Andersen del 1841 Ole Lukøje parla dell’Omino del sonno, chiamato Ole Lukøje, riferendosi ai sogni dati ad un giovane ragazzo in una settimana attraverso la sua polvere magica.

Nel folklore rumeno c’è un personaggio simile chiamato Moș Ene (“Ene L’Anziano”).

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L’Epifania tutte le feste porta via …   17 comments

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I tre Re Magi

Fonte: filastrocche.it

Un’altra tradizione del Natale è costituita dal lungo cammino e dall’arrivo dei Re Magi alla nascita di Gesù. In realtà i Re Magi non erano re, ma sacerdoti che, alla corte di Babilonia, studiavano il cielo e le stelle al fine di predire e di trarre presagi. Secondo quanto riportato dal Vangelo apocrifo armeno i magi erano Gasparre, Melchiorre e Baldassarre. Nel V secolo fu S. Leone a decidere che i magi fossero in tre, in quanto con questo numero potevano lasciar spazio a diverse libere interpretazioni simboliche. I magi rappresentavano le tre razze umane, la semita, la giapetica e la camitica. Melchiorre rappresentava l’Asia, Baldassarre l’Africa e Gasparre l’Europa. Erano inoltre il simbolo del dono portato al Signore da tre parti del mondo. Anche le loro diverse età rappresentavano i diversi periodi della vita dell’uomo; la giovinezza, la maturità e la vecchiaia. I doni portati al Signore erano un simbolo di perfezione: l’oro rappresentava la regalità, ed era un dono riservato ai re; l’incenso rappresentava la divinità, il soprannaturale; la mirra rappresentava l’umanità, l’essere uomo, era la sostanza utilizzata per cospargere i corpi prima della sepoltura.

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I cammelli dell’Epifania

Epifania, nell’aria quieta
guizza la coda d’una cometa
ferma all’ingresso d’una capanna
dove dolcissima canta una mamma.

Canta una mamma, lunghi ha i capelli,
immensi gli occhi tranquilli e belli,
lunghi capelli come di seta,
come la coda della cometa.

E tre cammelli, lungo la via
giungono proprio all’Epifania.
Tre re, tre magi portan con loro
in dono: mirra, incenso e oro.

Incenso mirra e una coppa d’oro
per un minuscolo, grande tesoro.
Anche se lunga, dolce è la via
ai tre cammelli dell’Epifania.

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