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The Severed Garden
Il giardino reciso
Aspettano di portarci nel giardino reciso.
Come pallida, gioiosa, fremente,
arriva la morte all’ora strana, inattesa, imprevista,
come un orrido ospite che ti sei portato a letto.
La morte ci rende tutti angeli,
ci dà ali dove avevamo spalle lisce come artigli di corvo.
Via i soldi, via i bei vestiti,
l’altro regno sembra migliore di questo,
finché l’altra sua fauce non svela l’incesto.
E’ una vaga obbedienza alle leggi vegetali.
Non ci andrò.
Preferisco una Festa di Amici ad una Famiglia Gigante.
Jim Morrison
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🙂
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Ciao, Dora, grazie. 🙂
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Ciao Marianne, un bacio grande! 🙂
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la morte è una certezza e va presa come una sicura verità inutile scappare samarcanda aspetta sempre ..
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Mi è troppo vicina in questi giorni per poterla razionalizzare. Buona domenica der.
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Cosa vuoi che sia? E’solo un punto di passaggio tra un cerchio e l’altro di una spirale che chissà dove ci porta e che, comunque, comprende molte vite e molte morti… Si va, e noi a seguire: si deve pensare a quell’aspetto che arriva giusto un momento prima della morte e che chiamiamo vita; proprio perchè a seguire siamo noi…
Un abbraccio dei più cari con un bacio scintillante di stelle cadenti…..
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Davvero pensi che non sia nulla? Forse se tu avessi letto i commenti del post precedente avresti saputo cosa è successo … Buona domenica Woode.
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Eccomi qua, mia dolce amica. Comprendo il tuo dolore e lo sconcerto: la morte improvvisa che ci sottrae un affetto, non è mai la benvenuta. Ci coglie sempre impreparati. E per quanto possa essere considerata il “nulla” di una fermata intermedia nel nostro cammino, lo stupore doloroso con cui ci attanaglia, è qualcosa che ci rode dentro bruciante. Comprendo e faccio mia la tua sofferenza. Anche ricordandoti, con sommesso affetto, che essa, la morte, cammina sempre al nostro fianco. Anch’io ho avuto terribili esperienze analoghe alla tua: un amico incontrato casualmente in un giorno di luglio. Una persona carissima, mi disse di avere qualche problemino: il medico gli aveva detto che era un poco meglio di una polmonite. Poi, nel giro di pochi mesi, dopo essere diventato una larva, è sparito del tutto. Aveva giusto la mia età, non era poi così vecchio: una cinquantina d’anni. Per non dirti di altre persone a me molto vicine che sono andate via, nei modi più sofferti che ci si possa immaginare. Certo che all’apparenza, ed ai nostri nervi e sentimento d’amore, tutto ciò non può essere il “nulla”. Però permettimi di lasciarti come una carezza il mio sussurro: la morte che ci segue sempre non è la notte.
La nostra morte, quella personale, quella che ci angustia ancor più, perchè implica il terrore di non potersi più rivedere allo specchio allo stesso modo, è comunque quel “nulla”che tutto comprende, ovvero tutto ciò esula dal nostro sentire e dal senso della vista e della ragione. Ecco perchè ho detto che era il “nulla”, poichè, in fondo, non è che il “tutto” della nostra crescita, delle nostre speranze, dei nostri affetti. Però noi sappiamo che dovremo lasciare andare tutto ciò, lo dovremo lasciare andare per la sua strada. Poichè abbiamo ancora una quantità di percorso imprecisata da seguire. Ed appesantirsi, non è certo quello che potrebbe desiderare la persona che ci ha voluto bene e che, adesso, non è più con noi…
Un bacio di luna novella….
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E’ la violenza che scuote, l’assenza che addolora, il vuoto che attanaglia … non è la nostra morte, ma quella di chi amiamo che ci sconvolge … grazie, ciao, woode …
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