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La cicala e il grido del cielo
Franco Marcoaldi
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Sei la colonna sonora dell’estate
però non ti ho mai vista in faccia.
Pratichi il mimetismo e se qualcuno
si avvicina al tuo ricovero
taci di colpo, per sottrargli traccia.
Il tuo rumore è rauco, lento,
cadenzato; quasi raspassi il sole
in un giorno ideale da bucato.
Ché appena arriva l’ombra
il tuo tamburo ammutolisce,
le lamine vibranti giacciono inerti:
il paesaggio non respira più,
grido del cielo che svanisce.
Quella sgradita sinfonia
che sgorgava dalla terra screpolata
martellando il cervello
nell’ora più accaldata,
ora mi manca. Il tuo silenzio
pare un avvertimento:
l’ombra ha trionfato sulla luce
e si riaffaccia lo sgomento.
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Che bei versi! Mi sembrava la natura personificata. Grazie.
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Vero? Piace molto anche a me questa poesia. L’ho postata a luglio e mi era quasi passata di mente … sono successe tante cose da allora … Grazie a te per avermela ricordata. E grazie del passaggio. 🙂
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passa a trovarmi 🙂
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Lo farò di sicuro appena posso. 🙂
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E’ bella…evoca l’estate…e tante altre cose chiuse dentro…complimenti…
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Grazie di essere passato e del bel commento. Ciao, benvenuto. 🙂
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Dolce e precisa nei dettagli, il paesaggio è meraviglioso…mi si è aperto il cuore di tenerezza, grazie❤
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Ma grazie a te, anche per la visita. Sono un po’ ferma per motivi di salute, ma tornerò appena mi sentirò meglio. Ciao. 🙂
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Ti faccio tanti auguri per la tua guarigione…buona giornata a te🌸
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Articolo eccellente Sto affrontando anche alcuni di questi problemi..
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