Archivio per 25 luglio 2015

USA. MADRE MUORE, L’AMICA ADOTTA LE SUE 4 FIGLIE   4 comments

Sono commossa nel leggere questa notizia, non se ne vedono tante di questo tipo. Ritengo che l’amicizia sia una grandissima forma d’amore e questa ne è la dimostrazione. Sono fortunata, ho degli amici veri, che mi aiutano nei momenti di difficoltà, li conto sulle dita di una mano, ma ci sono, ogni giorno ho la prova di questo amore, mi emoziona pensarci e a volte mi chiedo che ho fatto io per meritarmeli … li amo, semplicemente …

La fiaba originale sulla nascita degli elfi, tipica dell’Islanda   11 comments

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“Un giorno il buon Dio, travestito da viandante, bussò alla porta di una piccola casa e chiese ospitalità. Venne accolto e gli venne offerto persino il letto, l’unico che possedevano. Si trattava di una famiglia numerosa e i genitori erano così poveri che non avevano di che vestire i figli. Padre e madre si vergognavano di ciò e presentarono allo straniero solo la metà dei loro figli. Dio li trovò amabili e chiese alla madre se ne avesse altri oltre a quelli. La donna rispose di no. Naturalmente il buon Dio sapeva benissimo che aveva altri figli e domandò ancora: “Mia buona donna, mi hai davvero presentato tutti i vostri figli?”. “Certamente – mentì la donna sorridendo – Non sono forse abbastanza?”. Dio si accontentò di questa risposta e si sedette a tavola per la cena con i genitori e la metà dei loro figli. Notò che quella famiglia era molto pia e ringraziava il Signore per il cibo e, nonostante fosse appena sufficiente per loro, lo condivisero con lo straniero. Dio notò con approvazione che tutti i bambini si misero in tasca un po’ di pane secco da portare ai loro fratelli e sorelle nascosti. Il giorno seguente prima di andarsene, Dio disse alla famiglia tanto ospitale: “Ciò che è stato nascosto a me verrà nascosto anche agli occhi degli estranei”. Da quel momento, i bambini nudi diventarono invisibili; i genitori li percepivano e gli altri uomini potevano vederli soltanto quando lo desideravano i bimbi stessi. Dio diede ai bambini dei fiori, con i quali poterono vestirsi, e da allora non patirono più il freddo.

Essendo invisibili, dovevano fare attenzione a non essere calpestati, e, per questo, Dio diede loro le ali, affinché potessero spiccare il volo in fretta al minimo  pericolo. Quei bambini gli erano molto affezionati e Dio fece loro molti altri doni, che gli uomini comuni non possedevano. Potevano parlare con i fiori e gli animali e trovavano sempre cibo per saziarsi e vivere in buona salute. I bambini invisibili crebbero ed ebbero dei figli, che a loro volta ebbero altri figli. Facevano del bene agli uomini senza farsi vedere, anche se talvolta si divertivano a far loro qualche scherzo. Vivevano nelle grotte, negli alberi, in riva ai fiumi, i più piccoli riuscivano persino ad abitare sulle corolle dei fiori. Gli uomini visibili li battezzarono Elfi.
Mentre gli uomini sfruttavano la terra, gli Elfi diventarono gli spiriti della natura e talvolta intervenivano per contrastare le azioni degli uomini irrispettosi verso la natura. Gli elfi si manifestano di rado: non hanno molto spazio sulla terra per eseguire le loro danze e per celebrare i loro riti. Sono sempre in grado di vedere gli uomini; per contro, noi possiamo vedere gli elfi soltanto quando loro stessi lo desiderano. Se un giorno tu dovessi incontrare un elfo, comportati gentilmente con lui e mi raccomando: ricordati di non contrariarlo. Potrebbe anche farti qualche scherzo…”

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Storie Perdute – Luglio 2015   12 comments

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Centomila passi nel mare

di Mauro Armanino

Tale è il numero stimato di migranti che attraverseranno il Niger quest’anno. Le cifre sono banali come lo sono la sabbia del deserto e le onde del mare. Si declinano per impaurire, per semplice conoscenza accademica o per interesse. Fatto sta che loro passano, cercano, circondano, abbracciano e a volte trovano scogliere come approdo. Scogli numerati come patrimonio turistico migrante. Scogli come riassunto di civiltà di confine di stato.

Ad ognuno il suo scoglio. Centomila scogli da sistemare per chi sbarca dal mare di sabbia. Lo stesso numero delle “gavette di ghiaccio” del libro di Giulio Bedeschi: rifiutato da sedici editori prima di essere pubblicato. Centomila passi senza sentieri. I campi di concentramento funzionavano bene sotto Gheddafi ed erano merce di scambio coi vari governi del popolo italiano. Nel secolo delle migrazioni erano 50 milioni gli europei a migrare. 28 milioni di essi, oltre la metà, italiani. Che mai faremmo senza i campi. Di permanenza e di transito e di identificazione e di espulsione e soprattutto di detenzione e in realtà di eliminazione. E allora per i centomila passi si preparano i campi “polivalenti” nel Niger.

Polivalenti nel senso che faranno vivere molti, a cominciare dalle autorità nigerine. E poi le agenzie umanitarie onusiane o assimilate. Soprattutto chi si occupa di migranti. Contribuiscono a far crescere il Prodotto interno lordo. Per le agenzie di sicurezza esterna e interna dell’Europa che ha inventato i diritti umani a piacimento variabile.

La Croce Rossa è nata subito dopo le battaglie. I campi di concentramento hanno invece un lungo e tragico percorso. Sono stati esportati in Africa durante la colonizzazione come per preparare ciò che sarebbe accaduto dopo. Gli inglesi in Africa del Sud inventarono i campi di prigionia per i boeri che hanno osato sfidare l’ordine costituito. Fin dal 1900. gli esperimenti presero corpo africano. Soprattutto i tedeschi nello Zambia, che li inventarono come luoghi di sterminio.

Il nome stesso, campo di concentramento, è creato per l’Africa. Era il 14 gennaio del 1905. Il filo spinato e il lavoro che rende liberi diventa realtà in quegli anni. Per fortuna che oggi, nel 2015, c’è l’eritreo Daniel Teklehaimanot a vestire, primo africano, la maglia a pallini del miglior scalatore al Tour de France. Tutti sanno che un lungo cammino inizia con un piccolo scoglio.

Di migrazione si muore e si transita e, soprattutto, si prospera. I capitali per esempio, che vengono investiti per arrivare e quelli persi per difendersi dall’arrivo. Una quantità di miliardi di euro quasi equivalente. La filiera è come ben la scrive Bauman nelle sue riflessioni sulla modernità. Frontiere «liquide» che si adattano alle circostanze e gli interessi di tutti. I “passeurs”, la polizia di confine, i trasportatori, i gestori dei ghetti, i ministeri interessati, le agenzie umanitarie, le ong che sensibilizzano i migranti sui pericoli del viaggio e persino i pastori delle chiese protestanti che prendono Dio come garante dell’arrivo.

Seguono infine i giornalisti e i produttori di studi sulle dinamiche migratorie del Sahel. A ognuno la sua parte, senza parlare di Allah che col suo profeta fa digiunare in attesa del rimpatrio celeste con acqua fresca e piacevole compagnia al femminile. Per i centomila scogli ci pensiamo noi. Naturali o artefatti non cambiano il prodotto finale. Sopra troveranno nomi scritti o disegnati dalla salsedine oppure migrati per convenienza altrove. Testimoni silenziose, le onde contano i passi abbandonati nel vento.

Fonte: nigrizia.it
Lunedì 13 Luglio 2015

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LEGGE BAVAGLIO. COME LADRI NELLA NOTTE   6 comments

Già, chi c’è lì che lo fa nel buio della notte?